PROGETTI SPECIALI

L’animal que donc je suis
by Vittoria F. M. Dubini

Progetti Speciali

L’animal que donc je suis
by Vittoria F. M. Dubini

Stampa su pannello di legno e su vestito in seta, realizzati da Vittoria F. M. Dubini per Gilda Milano

Dal 17 settembre al 17 ottobre 2020
Gilda Store – via San Maurilio, 14 Milano

Ispirato al titolo dell’omonima opera del filosofo Jacques Derrida, L’animal que donc je suis –– l’animale che dunque sono –– intende celebrare la bellezza e la singolarità di un soggetto animale, attraverso la rappresentazione artistico fotografica proiettata su legno e la possibilità di indossarne una trasposizione su seta.
Senza entrare nel merito della complessità del discorso derridiano, ovvero la decostruzione del dogmatismo della tradizione metafisica antropocentrica e la parallela ricostruzione di un progetto etico-ontologico di inclusione dell’alterità non umana nella sfera morale, la ricerca di Vittoria Dubini assume e reinterpreta alcuni degli aspetti dell’opera di Derrida, argomento approfondito in occasione della tesi di laurea. Evidenziando la fragilità dei paradigmi del pensiero umanista mediante i quali l’uomo si è elevato al di sopra dell’animale, il progetto allude all’intento del filosofo francoalgerino di ripensare al rapporto dell’uomo nei confronti dell’animale.
Solo osservando attentamente l’animale, quindi la moltplicità di esseri viventi che siamo soliti riunire sotto tale concetto singolare universale, si è capaci di cogliere l’individualità che li contraddistingue, la peculiarità di come si mostrano nei propri colori, sfumature, comportamenti e così di offrirsi all’esperienza e al relazionarsi con l’alterità non umana.
Dinanzi alla contemplazione della trasposizione artistica del soggetto animale su legno, che può risultare inconsueto perché sfugge facilmente dalla percezione visiva e che appare in una forma insolita perché ne è una visione caleidoscopica, l’artista invita lo spettatore a riflettere sull’imprescindibile appartenenza e prossimità di uomini e animali che insieme costituiscono ciò che intendiamo per Natura.
Nella sua complessità e grandezza, la natura si offre allo sguardo del sensibile osservatore, alla libertà creativa dell’artista che trascende la realtà e ne rappresenta un ritratto che differisce da ogni altro. Attraverso l’esaltazione della dimensione estetica del soggetto data dall’attenzione ai meravigliosi dettagli e alla varietà di tonalità cromatiche che ne determinano l’individualità, il progetto intende celebrare la bellezza della natura, la molteplicità di esseri viventi che insieme all’uomo la rappresentano.
La declinazione del progetto su un vestito in seta ideato ad hoc per Gilda, consente di fare esperienza della propria animalità, della natura che quindi noi siamo, dell’animal que donc je suis, indossandolo ed evidenziando la meraviglia dei suoi colori cangianti risaltati dall’effetto satinato della seta.

Biografia
Vittoria F. M. Dubini, nata a Milano nel 1992, nella ricerca del proprio linguaggio di espressione artistica trova conforto, sin da giovanissima, nella fotografia. Dopo il Liceo Artistico e un periodo di studi presso la facoltà di Filosofia all’Università Statale di Milano, si trasferisce a Barcellona. A seguito di un periodo di stage presso la Fondazione Enric Miralles, intraprende gli studi in ambito umanistico, conseguendo la laurea in Humanidades all’Universitat Pompeu Fabra, con tesi Derrida y el encuentro pático con el animal, para una nueva ontología de la animalidad, pubblicata nel gennaio 2018. La formazione interdisciplinare le permette di coniugare i propri interessi, una volta rientrata in Italia, collaborando con la rivista culturale «Notonlymagazine», pubblicando una serie di recensioni di mostre ed eventi e numerosi ritratti di artisti sia affermati che emergenti. Parallelamente, intraprende un processo di ricerca ed esplorazione fotografica naturalistica che confluisce nello sviluppo di due declinazioni dello stesso progetto. Realizza una serie di proiezioni, di pattern, a partire da scatti naturalistici che riflette su tela o su legno, trasposti e talvolta rielaborati per l’applicazione su seta e altre fibre tessili naturali, per la creazione di capi unici di abbigliamento.