Isobel Blank, Pina Inferrera,
Florencia Martinez, Elena Monzo,
Francesca Romana Pinzari, Federica Rossi,
Silvia Serenari, Silvia Trappa

SuperNatural

13 giugno – 15 settembre 2019

Inaugurazione

 giovedì 21 settembre ore 18

A cura di

Cristina Gilda Artese

13 giugno – 15 settembre 2019

La stella a 8 punte

Isobel Blank,
Pina Inferrera,
Florencia Martinez,
Elena Monzo,
Francesca Romana Pinzari,
Federica Rossi,
Silvia Serenari,
Silvia Trappa

A poco più di due anni dall’inaugurazione di Gilda Contemporary Art, Cristina Gilda Artese presenta una mostra che coinvolge otto degli artisti promossi dalla galleria dal titolo evocativo “La stella a 8 punte”, con il desiderio di condurre il pubblico a scoprire il fil rouge che lega le ricerche degli artisti promossi e il percorso della galleria. Le opere sono quasi tutte inedite o in casi specifici opere rivisitate e integrate dagli artisti con quel meccanismo di stratificazione e continua rielaborazione del proprio lavoro che fa parte di molti artisti accolti in Gilda.
La mostra si presenta come un percorso tematico passando attraverso l’utilizzo di vari media, tecniche e materiali, sulle varie suggestioni provocate dalla stella a 8 punte, simbolo particolarmente polisemico e onnipresente a partire dalle più antiche culture, come quella Mesopotamica, sino a giungere ai culti monoteisti come l’Islam o il Cristianesmo. La stella a 8 punte rappresenta Dea, Ishtar, Venere, la Madonna, Lucifero come portatore di luce dopo le tenebre. Pertanto nel simbolo sono racchiusi concetti come la luce divinatoria, la fertilità, la continuità del ciclo vita-morte, l’appartenenza dell’essere umano alla Natura tutta.
Interessante è anche la componente matematico-geometrica, laddove la stella a otto punte può essere ricavata a partire dalla figura dell’ottagono, tracciandone le diagonali. Essa risulta essere perfettamente simmetrica rispetto al proprio centro e per questo viene spesso soprannominata ancora oggi “stella polare” per rievocare l’idea del polo, ossia del centro del mondo dove tutto converge. Non a caso, il simbolo della perfezione del mondo per eccellenza, ossia un quadrato di cui siano state tracciate le mediane e le diagonali, presenta al suo centro proprio una stella a otto punte.
Infine, la stella a 8 punte è la rosa dei venti che indica le direzioni. È così che il percorso si apre nella prima sala al piano terra con la suggestiva installazione dal titolo Lagrimas al cielo di Florencia Martinez, realizzata con fazzoletti di seta provenienti da un laboratorio di abiti da sposa: un lacrimatorio sociale dove tutti vengono invitati a depositare le proprie lacrime e a sublimarle verso l’alto.
Prosegue con una delle due grandi tele (il formato extralarge rappresenta una esclusiva realizzata per Gilda) di Federica Rossi dal titolo L’origine della vita: si tratta di una immensa placenta, strumento organico attraverso il quale si sviluppa l’accrescimento della vita.
E infine sempre in sala due, l’installazione in ceramica raku Pandora’s tits di Elena Monzo, esposta in anteprima assoluta dopo la realizzazione durante una residenza in Messico, che metaforicamente invitando ad aprire dei vasi a forgia di seni, conduce lo spettatore a esplorare il misterioso femminino.
In sala due l’esposizione continua con una serie di opere fotografiche di Isobel Blank, selezionate dalla curatrice all’interno del percorso dell’artista degli ultimi anni. “In queste opere, scrive la Blank, il protagonista muto è il grande assente, e affannosamente ricercato, centro. La centralità dell’Axis Mundi, dell’equilibrio tra uomo e natura è presente in queste immagini come sentimento di ricerca.”
Mentre Silvia Trappa partecipa con la scultura in resina, ferro, vetro e Tillandisa, Tillandsia Planty series- Boy with Tillandsia Medusae, per parlare di coesistenza e di equilibrio tra specie e generi diversi; ma altresì per rappresentare i concetti di amore e di accudimento, laddove il fruitore è invitato a prendersi cura della pianta aerea che vive all’interno della scultura. L’equilibrio è l’elemento chiave di ogni forma di coesistenza: questa condizione di equità risulta sovente utopica se applicata all’odierno rapporto uomo/natura, in cui l’impatto del nostro vivere quotidiano sull’ambiente viene sottovalutato costantemente.
Anche Francesca Romana Pinzari presenta un’opera in continuità ma da considerarsi innovativa all’interno della propria ricerca artistica: Memoria di una metamorfosi, dove degli esoscheletri di cicala formano una grande stella a 8 punte. L’esoscheletro della cicala rappresenta, per l’artista, il momento di passaggio tra nigredo, rubedo e albedo: testimonia, infatti, quello che erano prima le cicale, ma allo stesso tempo lasciano immaginare quello che sono divenute dopo la metamorfosi. Le cicale sono il ricordo di molte estati, che sono state e che saranno e, attraverso una marcia apparentemente ordinata, danno vita alla stella del caos.
Pina Inferrera, sempre in sala due, espone l’installazione di ligh art Crossing in water: due tubi di policarbonato, materiale tipicamente industriale, disposti esotericamente a formare una croce, che al loro interno accolgono ritagli di bottiglie di plastica usate. Grazie alla suggestiva illuminazione dei led i materiali evocano, di volta in volta, il modello del DNA, le ciocche dei capelli o il fluire dell’acqua. Per l’esposizione in Gilda, l’opera è stata integrata con una insonorizzazione a cura di Maria Fava e Vinny Bhagat, produzioni Shivnakaun Media Arts, con la composizione dal titolo Feed Me.

Si intitola infine Thesaurum Maris 2 lo scrigno trasparente di Silvia Serenari: un contenitore di pensieri e di voli pindarici evocati da quella che l’artista definisce “una distesa argentea a contatto con il cielo schiumoso”.
Un lavoro sulla poetica dell’orizzonte, l’invisibile, l’irraggiungibile linea tra il mare e il cielo, dove lo sguardo si perde e prende il volo: può tuffarsi nella profondità del mare o volare nel cielo.
Queste sono solo una parte delle opere esposte. Al piano superiore della galleria altre opere accompagnano il visitatore in una mostra che la curatrice vuole definire “la porta di Ishtar”: la porta di entrata nel mondo di Gilda.
Un’esposizione che chiude la stagione prima della chiusura estiva e che rimarrà a sfondo di un grande evento a settembre dal titolo www.gilda.gallery, dedicato ai tanti aspetti che caratterizzano Gilda Contemporary Art, distinguendola da altre gallerie d’arte, e con interessanti novità per un pubblico sempre più numeroso e affezionato.

Le Artiste

Isobel
Blank

Profilo Artista

Pina
Inferrera

Profilo Artista

Florencia Martinez

Profilo Artista

Elena
Monzo

Profilo Artista

Francesca Romana Pinzari

Profilo Artista

Federica
Rossi

Profilo Artista

Silvia
Serenari

Profilo Artista

Silvia
Trappa

Profilo Artista